PITAGORA

(Samo (?), 570 a.C. circa – Metaponto, 495 a.C. circa)

Emblematico ritratto del Genio.

È difficile distinguere il contributo di Pitagora da quello dei suoi discepoli ( il più noto dei quali è Filolao, contemporaneo di Socrate), ma sappiamo che Pitagora e la sua scuola scoprono la validità generale dell’omonimo teorema, esaminano i rapporti tra numero e suono, sviluppando il concetto di armonia e, in generale, elaborano una visione del rapporto tra matematica e mondo – secondo cui l’essenza della realtà e di natura numerica – che avrà un’immensa influenza nella storia del pensiero ( anche se la sua consacrazione si avrà in seguito con Platone). Essa infatti esprime la credenza secondo cui dietro la variabilità del mondo sensibile vi siano delle armonie matematiche nascoste che esprimono l’essenza dell’universo, il quale non è un Caos, ma un cosmo ordinato.
Pitagora considera il numero in termini geometrici, “visualizzandolo”, per così dire, come una sorta di figura geometrica, composta dalle unità che ne fanno parte ( se l’1 è un punto e il 2 una retta, il 3 può essere pensato come la superficie, il 4 come un solido ecc.). In questo senso ogni cosa fisica può essere intesa come composta di numeri. La matematica pitagorica è quindi detta aritmogeometria ed è alla base della visione secondo cui “tutto è numero” : l’ordine del mondo deriva dagli elementi del numero, il quale da Unità si divide in pari e dispari, intesi come espressione dell’indeterminato e del determinato.
Da tale contrapposizione originaria ne seguono altre, generando una seria di contrari: unità/molteplicità, maschio/femmina, luce/tenebre, i quali danno vita all’universo, concepito appunto come armonia dei contrari.

Filosofia: L’uomo, Il pensiero, Il linguaggio, La fortuna nel tempo.
AVALLARDI

Associazione Culturale Loggia Elia, certificata presso l’Agenzia delle Entrate di Velletri, C.F. 95034430587